29 maggio 2020 - 09:06

Tobagi, una voce che ci parla ancora L’omaggio di Milano al giornalista

In ricordo del cronista del «Corriere» una «panchina della memoria» e un percorso in uno spazio verde. La cerimonia in via Salaino dove venne ucciso il 28 maggio 1980

di STEFANIA CHIALE

Tobagi, una voce che ci parla ancora L'omaggio di Milano al giornalista La cerimonia giovedì 28 in via Salaino a Milano: da sinistra il direttore del «Corriere della Sera», Luciano Fontana; il sindaco Beppe Sala; la vedova di Walter Tobagi Stella; la figlia Benedetta (foto di Matteo Corner / Ansa)
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La compostezza di fronte alla targa che ricorda l’inviato del «Corriere della Sera» Walter Tobagi in via Salaino 1, nel punto esatto in cui il 28 maggio 1980 venne ucciso da terroristi di estrema sinistra della Brigata XXVIII Marzo, non cela la commozione nella voce e nel viso, pur coperto dalla mascherina, della moglie Stella Olivieri: «Il lavoro di Walter era l’espressione della sua personalità. Anche nelle situazioni difficili, aveva la capacità di ascoltare le persone e ricavarne la possibilità di dialogare con loro. Sapeva relazionarsi in un modo che fa crescere, non che distrugge gli altri».

A quarant’anni dall’omicidio, Milano ricorda l’uomo, il professionista e il cittadino, che è stato commemorato anche in via Solferino dal vicedirettore del «Corriere» Venanzio Postiglione. Tobagi fu condannato a morte perché era «un giornalista libero»: gli verranno intitolati una «panchina della memoria» e un percorso di racconto della sua vita e dei suoi pensieri al parco Solari, poco lontano dal luogo in cui cadde sotto cinque colpi di pistola.

«Era un uomo che sapeva ascoltare le differenze — dice Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, che ha promosso il progetto con l’Associazione lombarda dei giornalisti —, cercando di unire velocità e profondità: una lezione più che mai attuale. Per questo, abbiamo chiesto al sindaco Beppe Sala di realizzare un percorso sulla sua vita in uno spazio verde di Milano: sarebbe bello se le ragazze e i ragazzi, andando al parco, si innamorassero delle sue azioni e almeno uno di loro dicesse: “Vorrei diventare un giornalista come lui”».

Sala, che giovedì 28 maggio ha ricordato Tobagi con la vedova Stella, la figlia Benedetta e il direttore del «Corriere» Luciano Fontana, ha dedicato al giornalista il suo consueto messaggio ai milanesi: «Dobbiamo sentirci tutti un po’ Walter Tobagi, combattente della normalità del dovere».

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