Genshin Impact Recensione: un ottimo Action RPG gratis!

I creatori di Honkai Impact 3rd ci propongono un nuovo action RPG ispirato agli anime giapponesi e con una mappa open-world colossale.

Genshin Impact
Recensione: Multi
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Disponibile per
  • Mobile Gaming
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Criticata duramente sin dal reveal ufficiale per le somiglianze artistiche con l'ultimo episodio di The Legend of Zelda, l'ultima fatica dello sviluppatore cinese miHoYo, già autore del popolare Honkai Impact 3rd, è infine piombata su PlayStation 4, PC e dispositivi mobile, spalancando le porte di un fiabesco e ammaliante mondo da esplorare. Lo diremo in partenza, per evitare fraintendimenti e mettere le cose in chiaro: Genshin Impact non è assolutamente un clone di Breath of the Wild, in quanto le similitudini tra i due prodotti si limitano al look, alle atmosfere e a una manciata di meccaniche abbastanza frequenti nel panorama action. Dal punto di vista ludico, Genshin Impact è invece un action RPG in tutto e per tutto, cui lo sviluppatore ha innestato la solita componente da gacha game che contraddistingue tutti i propri progetti.

    Dalla prima alla final closed beta, e soprattutto durante il periodo immediatamente successivo alla pubblicazione del titolo, abbiamo trascorso un numero ormai incalcolabile di ore nelle meravigliose lande di Teyvat, al fine di scoprire i numerosi segreti di Genshin Impact e porre sul banco di prova tutte le recenti novità escogitate da miHoYo. Consapevoli che il titolo cambierà sempre più nei mesi a venire, a causa della formula da "gioco a sviluppo continuo" utilizzata dal team cinese, di seguito ve ne proponiamo le nostre consolidate impressioni.

    L'inizio di un grande Isekai

    Gli appassionati di romanzi e animazione giapponese si saranno imbattuti chissà quante volte nel termine "Isekai", ossia il genere di opere che hanno per protagonista uno o più personaggi catapultati in un altro mondo e costretti a rimanervi per tutta la durata della vicenda.

    Genshin Impact può essere considerato un Isekai a tutti gli effetti, in quanto i suoi due protagonisti, una giovane coppia di fratelli chiamati Aether e Lumine, si spostano di continuo da una realtà all'altra. Durante uno dei loro viaggi, proprio quando si accingevano a raggiungere il mondo successivo, i due ragazzi vengono bloccati e aggrediti da una divinità sconosciuta, la quale sconfigge il protagonista (selezionato dal giocatore durante la battaglia) e cattura l'altro gemello, per poi dileguarsi senza lasciare traccia. Come risultato, nei primi minuti della campagna l'alter-ego dell'utente - nel nostro caso la graziosa Lumine - viene non solo separato dal consanguineo, ma inspiegabilmente si ritrova privo della capacità di viaggiare tra i mondi. Di conseguenza, anche grazie all'aiuto dell'amichevole e premurosa Paimon, due mesi più tardi il protagonista, ormai abituatosi all'idea di essere bloccato a Teyvat, si mette in cammino nella speranza di scoprire cosa ne stia stato dell'altro gemello e trovare un modo per riacquisire i portentosi poteri perduti.

    Come di certo avrete intuito, la trama di Genshin Impact non brilla per originalità, ma addirittura rappresenta l'anello debole della produzione, in quanto ha un'importanza marginale nell'economia del gioco. Trattandosi di in un titolo a sviluppo continuo, non pretendevamo che il prodotto annoverasse tra le sue qualità un comparto narrativo sopra le righe, ma Genshin Impact è pur sempre un RPG votato principalmente al single player e come tale dovrebbe proporre una campagna corposa e un minimo convincente.

    Essendo solo all'inizio del proprio ciclo vitale, il titolo free-to-play presenta al momento solo una piccola porzione di storia, il cui completamento richiede tra le 20 e le 30 ore circa, in base al tempo dedicato all'esplorazione e alle missioni secondarie; ciononostante, questo primo assaggio ci ha comunque permesso di comprendere le finalità e le potenzialità della trama principale, che con nostro grande disappunto si sviluppa in maniera assai lenta.

    Nel corso dell'avventura ambientata nel mondo di Teyvat, Lumine (o Aether, nel caso scegliate l'eroe di sesso maschile) dovrà esplorare sette nazioni, entrare presumibilmente in contatto con le rispettive divinità protettrici e lasciarsi coinvolgere dai tumultuosi problemi che affliggono le varie regioni. Visitato nel lunghissimo prologo della storia e governato dalla divinità del vento, il regno di Mondstadt è ad esempio alle prese con un possente drago alato che un tempo proteggeva la città e che purtroppo è stato corrotto dal malefico Ordine dell'Abisso: una misteriosa organizzazione di cui si ignorano i veri obiettivi, ma che dovrebbe accompagnarci per tutta la durata della vicenda.

    La cornice principale dell'intreccio, ossia la ricerca del gemello catturato, è insomma una sorta di collante che tiene unite le trame delle singole nazioni, similmente al modo in cui la storia di Sora nella saga di Kingdom Hearts è stata continuamente utilizzata per giustificare le scorribande dell'eroe all'interno dei vari mondi Disney. Se da una parte l'idea funziona, incuriosisce il giocatore e lo sprona ad affrontare di volta in volta i tumulti patiti dagli abitanti di Teyvat, dall'altra gli sviluppi della "main quest" risultano eccessivamente rari e talvolta persino scontati.

    Allo stato attuale Genshin Impact offre al giocatore la possibilità di completare soltanto l'affascinante regno medievale di Mondstadt e di esplorare liberamente la vicina nazione di Liyue, ossia un paese sconfinato e ispirato al folklore della Cina che dovrebbe trovarsi al centro del prossimo aggiornamento (col quale, segnaliamo, verrà introdotto anche il regno elettrico di Inazuma, ovvero una vasta area ispirata alle tradizioni giapponesi). Il nostro sincero augurio, pertanto, è che gli sceneggiatori alterino quanto prima la formula narrativa utilizzata fino ad ora, al fine di amalgamare meglio le vicende del protagonista e quelle degli splendidi luoghi visitati, in modo tale che l'obiettivo principale di Aether/Lumine non cada continuamente nel dimenticatoio.

    Incontri fatati con incantevoli waifu e prodi guerrieri

    Menzionata nell'introduzione, la componente gacha è ormai un marchio di fabbrica che accomuna tutti i prodotti sviluppati da miHoYo, che proprio grazie al successo di Honkai Impact 3rd ha maturato una certa esperienza nel suddetto genere. Come prevedibile, anche stavolta il team ha fornito ai giocatori una manciata di personaggi "gratuiti" e reclutabili attraverso l'avanzamento nella campagna, mentre tutti gli altri vanno rigorosamente ottenuti scambiando i cosiddetti "desideri" nell'apposito menu.

    Recuperabili attraverso eventi, reward occasionali e così via, i desideri permettono infatti di ottenere nuove armi, il cui livello è indicato dalle stelle: tra queste, quelle valutate con quattro o addirittura cinque stelle, ossia le più rare e potenti, sbloccano permanentemente dei guerrieri aggiuntivi dotati di moveset esclusivi e variegati, così da permettere al giocatore di personalizzare il party in base a necessità e al proprio stile di gioco. Se nei vari beta test avevamo avuto la sensazione che le risorse ottenibili in-game fossero estremamente limitate, al fine di invogliare i giocatori a investire denaro vero attraverso le microtransazioni e acquistare ingenti quantitativi di cristalli da tramutare in desideri, la versione finale del prodotto suggerisce che lo sviluppatore abbia invece aumentato non poco le ricompense previste dalla campagna e dalle attività secondarie. Non a caso, nei primi quattro-cinque giorni dalla pubblicazione di Genshin Impact abbiamo "espresso" un centinaio di desideri senza investire nemmeno un centesimo, ottenendo in cambio tantissime armi extra e una nutrita selezione di combattenti.

    Certo, è plausibile che la situazione non perduri e che appunto rimanga tale solo nelle prime settimane dal lancio, allo scopo di ingolosire e fidelizzare gli utenti, ma non è nemmeno escluso che miHoYo abbia voluto adottare stavolta un modello di business meno aggressivo e improntato sul lungo termine. Anche perché, al momento, il team ha preparato dei pacchetti piuttosto economici e che offrono parecchie risorse utili.

    A proposito dei personaggi, è opportuno specificare che sebbene questi possano essere sbloccati casualmente in qualsiasi momento, ognuno di essi ha un ruolo specifico nella trama principale o comunque compare negli eventi secondari. Di conseguenza, se la maggior parte dei gacha game ci ha abituati a centinaia di lottatori privi della benché minima caratterizzazione, Genshin Impact esplora un minimo tutti i suoi attori, in modo tale da metterne in risalto le personalità. Se ad esempio abbiamo incontrato i potentissimi Diluc e Jean durante i fatti ambientati nel regno di Mondstadt, la vivace Xiangling è stata invece protagonista di una sidequest simpatica e incentrata sulla preparazione di saporiti manicaretti.

    Personaggi sconosciuti come Chongyun o la rarissima Keqing, che abbiamo già accolto nella nostra squadra senza sapere praticamente nulla circa i loro background, saranno quindi esplorati attraverso i prossimi eventi secondari o comunque durante le vicende ambientate nella prossima nazione. È una scelta curiosa, quella di miHoYo, perché se è vero che agli abitudinari di gacha game potrebbe non interessare assolutamente la caratterizzazione dei personaggi sbloccabili, i fan di giochi di ruolo in senso classico potrebbero invece trovarvi una concreta ragione per perseverare e cercare di ottenere i vari eroi incontrati per tutta Teyvat.

    Elementi micidiali e quando mescolarli

    Se la narrazione può essere considerata il proverbiale tallone di Achille di Genshin Impact, il sistema di combattimento e l'esplorazione sono invece i suoi aspetti più convincenti e appaganti, grazie alla squisita varietà offerta e a una serie di trovate più che sfiziose.

    Partendo dal frenetico combat system in chiave hack'n'slash, è opportuno innanzitutto precisare che i vari personaggi controllabili sono specializzati nell'uso di una singola arma; che si tratti di una lancia, di una spada, di un arco o magari di un libro di incantesimi, ognuno di essi dispone di pattern di attacchi completamente diversi, che se eseguiti in rapida successione realizzano combo spettacolari e micidiali. Poiché ogni personaggio è legato a un particolare elemento, che non può essere in alcun modo modificato, oltre agli attacchi fisici dispone di una serie di tecniche magiche o comunque speciali, che appunto sfruttano l'elemento associato per arrecare danni superiori e all'occorrenza sfruttare le debolezze del bersaglio. Difatti, sia i mostri che gli eroi controllati dal giocatore sono caratterizzati da resistente e vulnerabilità elementali, che se trascurate possono risultare fatali sul campo battaglia o addirittura favorire il completamento di missioni precluse ai personaggi dell'elemento opposto.

    Tra rapide combo, terrificanti colpi caricati che dopo ogni utilizzo sono soggetti a brevi coldown e spettacolari assalti speciali utilizzabili di tanto in tanto, i vari lottatori sono insomma delle vere e proprie macchine da combattimento, ma la loro vera forza va ricercata nell'interazione col mondo di gioco e nel mescolare gli elementi.

    Se una spadata infuocata tende a deteriorare gli scudi di legno dei grotteschi Mitachurls o a provocare il totale consumo delle creature di erba o ghiaccio, spingere in acqua un nemico coriaceo come un golem fa sì che gli incantesimi del tuono ne vanifichino le difese, favorendone la carbonizzazione, mentre una magia di ghiaccio può congelare e immobilizzare uno o più bersagli per un ragionevole lasso di tempo.

    Tra l'altro, dal momento che il party può includere fino a quattro personaggi, il giocatore è libero di assumere in qualsiasi momento il controllo di un diverso eroe, al fine di concatenare i loro attacchi e sfruttare i benefici conferiti dai rispettivi elementi. Ad esempio, durante le nostre scorribande ci è spesso capitato di stordire e atterrare i nemici volanti con le frecce infuocate di Amber, per poi azzerare i loro HP con lo spadone di Noelle o gli attacchi fulminanti dell'affascinante Keginq, che tra le altre è in grado di ricorrere al teleport tra una fase e l'altra della propria combo e farsi strada in mezzo a interi gruppi di nemici. Personalizzazione del party e strategia giocano quindi un ruolo predominante nelle sfide di alto livello e nelle situazioni più concitate, incoraggiando l'utente a formare una squadra bilanciata e virtualmente idonea a fronteggiare qualsiasi tipo di ostacolo.

    Altrettanto importante è la preparazione di un equipaggiamento adeguato, anche se questo richiede una certa dose di fortuna. Se le armi più potenti sono recuperabili solo completando gli eventi speciali o ricorrendo alla meccanica dei desideri, gli artefatti si trovano praticamente dappertutto e ne esistono migliaia, ma quelli con almeno quattro stelle sono una vera rarità. Indipendentemente dalle stelle, armi e accessori equipaggiabili hanno una serie di effetti, conferiscono bonus alle statistiche, incrementano la padronanza elementale e soprattutto possono salire di livello attraverso una basilare meccanica di crafting che consente al giocatore di sacrificare i pezzi di equipaggiamento inutilizzati e trasformarli in punti esperienza.

    Le armi, però, presentano dei regolari level cap che possono essere oltrepassati solo dopo aver soddisfatto determinati requisiti e aver recuperato gli oggetti necessari, affinché nessun giocatore possa ritrovarsi prima del tempo in possesso di uno strumento di morte di livello spaventosamente elevato e quindi in grado di sconvolgere gli equilibri del gioco.

    Per quanto riguarda invece la progressione del personaggio, a primo acchito Genshin Impact potrebbe sembrare un titolo votato al farming compulsivo - e come vedremo in seguito non è nemmeno del tutto falso - ma la verità è che i personaggi salgono di livello solo attraverso l'utilizzo di speciali carte e pergamene che a seconda della rarità conferiscono preziosi punti di esperienza. Il mondo di gioco ne è pieno zeppo, tant'è che durante la nostra prova ci siamo ritrovati molto spesso a possederne centinaia, ma anche in questo caso il giocatore non ha la piena facoltà di accrescere a dismisura il livello dei propri beniamini, in quanto questi, esattamente come le armi, sono soggetti a level cap incrementabili.

    Se all'inizio può arrecare parecchio fastidio il mancato beneficio proveniente dall'eliminazione dei mostri, dopo una ventina di ore trascorre in compagnia del titolo ci si rende conto che la meccanica delle pergamene è una soluzione estremamente comoda, in quanto consente di sviluppare e potenziare in pochi minuti un personaggio appena acquisito esprimendo un desiderio e di schierarlo immediatamente in prima linea, eliminando la necessità di sottoporlo a sessioni di addestramenti che nei normali RPG richiederebbero diverse ore.

    Salvatori provenienti da altri universi

    Per contro, i vari level cap impediscono ai giocatori di ricorrere al grinding per superare le sfide precedentemente fallite: in casi del genere, le uniche soluzioni sono infatti rappresentate da un miracoloso cambio di strategia, che come accennato poc'anzi tende a fare la differenza, o comunque dall'intervento della componente multiplayer. Sebbene Genshin Impact sia votato principalmente al single player, il titolo permette a ciascun giocatore di accogliere all'interno del proprio mondo un massimo di tre amici, in modo tale da unire le forze e attaccare contemporaneamente, magari da ogni lato e con elementi diversi, i nemici più ostici che si nascondono nel vasto mondo di Teyvat (a tal proposito, consultate la nostra guida per dare vita a sessioni co-op in Genshin Impact).

    Ad ogni modo, questa è l'unica vera utilità del multigiocatore, in quanto la modalità co-op presenta al momento delle limitazioni talmente severe da renderla inutile all'atto pratico e fine a sé stessa. Sorvolando sul fatto che non sia possibile avanzare simultaneamente con la campagna principale, nel mezzo delle sessioni online agli ospiti non è consentito aprire forzieri, godere di loot e premi derivati dalle imprese compiute, né tantomeno farsi strada nei dungeon, che in Genshin Impact prendono il nome di Domini e Abissi, a seconda della tipologia.

    A conti fatti, allo stato attuale non esiste alcun incentivo che possa spingere due o più giocatori a calarsi nelle realtà altrui e gettare alle ortiche ore e ore di imprese, se non appunto la necessità di aiutare un amico bloccato. Il multigiocatore, quindi, rappresenta per ora un'inspiegabile occasione mancata, che ci auguriamo riceva quanto prima delle modifiche sostanziose e capaci di donare benefici tanto all'host quanto ai suoi volenterosi visitatori.

    Esplorazione, che passione!

    Il piatto forte di Genshin Impact è comunque l'esplorazione, poiché il prodotto vanta una delle mappe open-world più grandi che si siano mai viste, la quale nasconde migliaia di loot box, avamposti nemici, sfide a tempo, isole nel cielo e tantissimi altri contenuti segreti che aspettano solo di essere riportati alla luce.

    Ad esempio, durante le scampagnate capita spesso di imbattersi in spiriti azzurri che, se avvicinati, invitano il giocatore a seguirli fino al raggiungimento di forzieri nascosti e altrimenti non apribili. Caratterizzato da un ciclo giorno/notte che all'alba e al tramonto crea degli effetti di luce nostalgici e rilassanti, per non parlare dell'aurora boreale rintracciabile nei pressi di un certo arcipelago, il pantagruelico mondo di Teyvat è in continuo movimento e presenta un livello di interazione capace di provocare assuefazione. Difatti, tra lo svolgimento di una missione e l'altra, il gioco spinge l'utente con prepotenza a deragliare dal percorso prefissato per osservare il benché minimo dettaglio del paesaggio, esplorare anfratti di terra misteriosi, attivare i tantissimi obelischi del teletrasporto disseminati un po' ovunque e spingersi fino ai confini della mappa, così da ammirare in anticipo le molteplici zone che verranno rese accessibili coi prossimi aggiornamenti.

    Come dicevamo, l'esplorazione è uno degli elementi chiave di Genshin Impact, in quanto la progressione dipende esclusivamente da una meccanica che prende il nome di Adventure Rank, ossia un parametro che sale di livello completando le imprese, le sidequest, le missioni giornaliere, risolvendo i molteplici puzzle ambientati, e così via.

    L'Adventure Rank stabilisce persino quale porzione di storia il giocatore possa affrontare di volta in volta, ragion per cui la totale esplorazione del mondo di gioco di Genshin Impact viaggia di pari passo con la campagna principale: se ad esempio un AR compreso tra 1 e 10 permette di iniziare l'atto I del prologo, il completamento del terzo atto richiede almeno un AR pari a 20, ossia un rango raggiungibile solo dopo aver speso almeno 25-30 ore circa nelle terre di Mondstadt e Liyue. Un lasso di tempo piuttosto esoso per due sole nazioni, che di conseguenza ci permette di farci un'idea sin da ora di quanto ancora ci vorrà per esplorare a tempo debito i cinque paesi attualmente inaccessibili.

    Intrappolati all'interno di un anime

    Considerando che il comparto artistico ispirato ai prodotti di animazione giapponese ha permesso al team di miHoYo di creare una realtà fantasy eccezionale e straripante di colori, il viaggio sarà un'autentica passeggiata di salute, soprattutto agli occhi degli utenti abituati a prendersi un attimo di pausa per rimirare le ambientazioni, scattare qualche foto con l'apposita modalità (che purtroppo include al momento solo una manciata di pose) e immortalare i luoghi e le creature più appariscenti.

    Ad ogni modo, l'universo di Genshin Impact ha saputo lasciarci a bocca aperta grazie ad una profondità di campo clamorosa, che nei punti di osservazione consente di ammirare diversi chilometri di terra; naturalmente i luoghi più lontani perdono parecchi dettagli, ma la quantità di elementi presenti sullo schermo (sia statici che in movimento) è a dir poco impressionante, soprattutto se consideriamo che l'insieme non intacca minimamente le performance tecniche del prodotto.

    Sorvolando sullo sgradevole effetto stuttering che si verifica di tanto in tanto, e che ci auguriamo venga risolto dalle prossime patch, sono ben altri i problemi i problemi di Genshin Impact, che almeno su PlayStation 4 vanta un frame rate a 30 fps che tentenna solo in modalità co-op. Innanzitutto, il titolo è privo di un lock-on che consenta di agganciare il bersaglio, soprattutto nel caso in cui ci si ritrovi a dover fermare l'avanzata di un'orda di goblin di taglie diverse.

    Per qualche bizzarra ragione, che al momento sfugge alla nostra comprensione, la navigazione nel menu principale appare troppo lenta e non è affatto raro che le scorciatoie conducano a voci completamente diverse da quelle selezionate, costringendo l'utente a tornare indietro e riprovare. Nutriamo non poche riserve anche nei confronti della mappatura dei comandi, che a lungo termine si è rivelata assai più confusionaria di quanto preventivato e che allo stato attuale non risulta modificabile nemmeno su PC. Quisquilie facilmente risolvibili, alle quali lo sviluppatore avrebbe comunque dovuto prestare un minimo di attenzione in più.

    Dal punto di vista sonoro, Genshin Impact è sorretto da un accompagnamento musicale piacevole e puntuale, che alterna i motivetti movimentati delle battaglie ai brani allegri e spensierati che si succedono durante le fasi esplorative. Sono comunque gli effetti sonori il piatto dell'accompagnamento, in quanto riproducono con estrema precisione quanto avviene sullo schermo: dal rumore dell'acqua durante il nuoto e ai suoni prodotti dai mulini a vento, per non parlare dell'eco riscontrato ad alta quota o del fragore provocato dalle armi che si incrociano, ogni singolo suono contribuisce a plasmare un universo curatissimo e realistico. Peccato soltanto che proprio l'italiano sia uno dei pochi idiomi ancora sprovvisti di una traccia sottotitolata.

    Genshin Impact Genshin ImpactVersione Analizzata PlayStation 4Poiché la recente pubblicazione di Genshin Impact non segna l’arrivo al traguardo, bensì la partenza del nuovo titolo a sviluppo continuo concepito da miHoYo, è ancora troppo presto per esprimere giudizi definitivi sul prodotto. Anche perché, a giudicare dalla mole di contenuti ancora bloccati, il team cinese potrebbe impiegare qualche anno ad esprimere il pieno potenziale della propria creatura. Allo stato attuale Genshin Impact è comunque un action RPG piacevole e frenetico, che grazie alla presenza di una titanica mappa open-world ricca di segreti e di attività secondare da rintracciare ha saputo elevare la componente esplorativa a colonna portante dell’intera infrastruttura. Se lo stile artistico ispirato agli anime giapponesi e la presenza di incantevoli waifu potrebbero non andare particolarmente a genio ai non estimatori delle culture orientali, gli appassionati di JRPG e di fanciulle 2D vi troveranno invece l’incentivo definitivo per lasciarsi trasportare (o intrappolare, a seconda dei punti di vista) nella magica terra di Teyvat. Un po’ come accaduto ai protagonisti di questo fiabesco e irresistibile Isekai.

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