COVID: MARINANGELI, “AUMENTO CONTAGI EVITABILE”, IERI 43 NUOVI PRESUNTI CASI

21 Settembre 2020 08:17

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – “Spero che la gente si renda  conto che è sbagliato abbassare la guarda ed affidarsi al rischio calcolato o del ‘si salvi chi può’, altrimenti non c’è coscienza civile, credo che anche se non siamo ai livelli di marzo, tante situazioni si potevano evitare non andando in vacanza all’estero o in località italiane a rischio”.

Così il primario del reparto di rianimazione dell’ospedale dell’Aquila, Franco Marinangeli, sulla riapertura del reparto di rianimazione covid nel cosiddetto G8, il piccolo ospedale limitrofo al San Salvatore, realizzato dopo il terremoto del 2009 in occasione del grande evento che si è svolto all’Aquila.

In Abruzzo ieri sono stati 43 i tamponi positivi al Covid. I dati dei laboratori, però, non sono stati elaborati, per cui non è detto che si tratti di 43 nuovi casi. Nel conteggio, infatti, potrebbero essere compresi anche i tamponi di controllo su pazienti positivi già noti.

La struttura è stata riaperta ieri sera con un primo modulo di sei posti per il ricovero di un 71enne di Celano (L’Aquila) positivo al covid affetto da polmonite bilaterale e intubato per problemi respiratori.

“In Italia c’è un aumento ma non siamo in emergenza anche se bisogna fare i conti con l’effetto della riapertura delle scuole”, spiega ancora Marinangeli il quale sottolinea che “dobbiamo stare attenti con un impegno banale, perché i santuari non sono più disposti a fare gli eroi come fatto ad inizio d’anno”.





“Clinicamente sappiamo più cose, la vera sfida è lavorare su due fronti evitando di andare a penalizzare l’area no covid per non compromettere le altre cure e recuperare le prestazioni non fatte durante la emergenza per le quali c’è un piano per una maggiore attività già da settembre”.

“L’aumento dei casi non deve andare ad incidere a questa progettualità di recupero – continua il rianimatore – Contestualmente, dobbiamo essere pronti a casi di contagiati asintomatici che arrivano in ospedale per dei traumi e problemi di salute. Ma comunque il tema è fortemente spostato sulla capacità organizzativa”, conclude Marinangeli.

FOCUS ITALIA  

Impennata dei decessi per Coronavirus in Italia: sono stati 24 nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 10. Un dato così alto non si registrava dal 7 luglio, quando le vittime erano state 30. In calo invece i nuovi contagiati: 1.638, contro i 1.907 di ieri. In lieve aumento i tamponi: ne sono stati processati 103.223. Secondo i dati del Ministero della Salute, il totale delle vittime del Covid-19 nel Paese ha così raggiunto quota 35.692, quello dei casi positivi 296.569. In Lombarda il maggior aumento dei decessi (+9).

Sono dati che preoccupano, proprio mentre in Italia ci si appresta ad andare alle urne per il referendum costituzionale e in sette regioni per le rispettive amministrazioni, considerando che in crescita sono anche le terapie intensive. Altri sette pazienti affetti da Coronavirus sono infatti entrati nei reparti di rianimazione nelle ultime 24 ore, e il totale sale così a 215.

Calano invece i ricoverati con sintomi: sono 2.380 (-7 rispetto a ieri). Sono poi 40.566 le persone in isolamento domiciliare (+704) e 43.161 gli attualmente positivi (+704). I dimessi e i guariti sono 217.716 (+909). Per quanto riguarda le regioni, il numero più alto di nuovi contagi si ha ancora in Lombardia (+243), seguita dal Lazio (+197), dal Veneto (+186), dalla Campania (+149) e dalla Toscana (+143). A tenere alta l’attenzione sono i tanti focolai diffusi nella Penisola, oltre naturalmente alla situazione nelle scuole a pochi giorni dall’apertura.





A proposito di istituti scolastici, da segnalare tra l’altro la chiusura a Roma, fino al 1/o ottobre, del liceo dell’Istituto De Merode, a piazza di Spagna, frequentato anche da rampolli di famiglie ‘vip’, dopo un caso di Covid tra gli studenti. A San Giuseppe Jato e a Belmonte Mezzagno, due comuni del Palermitamo non confinanti, hanno deciso di chiudere le scuole a causa dei contagi che si sono verificati nei loro territori. Una decisione analoga era stata presa due giorni fa dal sindaco di Corleone.

E sono 65 le persone messe in quarantena dopo che due studenti, in due istituti diversi nel trevigiano (una Scuola dell’Infanzia del Distretto Conegliano e un Istituto Superiore del Distretto Asolo), sono risultati positivi al Covid 19. Un’intera classe è stata posta in isolamento nella scuola primaria di Arquà Polesine (Rovigo) sempre per un bambino risultato positivo, con quarantena anche per tutti gli altri ci siano venuti in contatto.

Una maestra di una scuola elementare di Rimini è risultata positiva e la Ausl Romagna ha disposto il tampone, ma non l’isolamento, per una cinquantina di persone, tra alunni, insegnanti e personale scolastico. Lezioni sospese da ieri mattina, in via precauzionale, in una prima classe della scuola elementare ‘Rosano’ di Larino (Campobasso), dopo che la mamma di un alunno, incinta ed entrata in ospedale per partorire, è risultata positiva al tampone.

“Penso che la scuola sia ripartita nel modo migliore, ma non vedremo gli effetti della riapertura prima di 7-10 giorni” ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico precisando che “tutto è stato messo in campo per contenere la diffusione epidemica in ambito scolastico”. Sempre attivi in Italia numerosi ‘cluster’, come quello che ha portato oggi il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci a dichiarare “zona rossa” le quattro strutture della “Missione Speranza e Carità” a Palermo, la comunità del francescano laico Biagio Conte, che ospita centinaia di senzatetto.

Il Comune di Formia ha disposto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e in luoghi pubblici dopo che il focolaio del mercato ittico ha fatto registrare 23 casi positivi. A Polignano a Mare (Bari) ha ripreso, seppur parzialmente, l’attività nell’azienda ortofrutticola Sop, dove un focolaio di Coronavirus ha contato in tutto circa 200 positività, distribuite in 12 Comuni di tre provincie (Bari, Taranto e Brindisi). Sette nuovi contagi si sono avuti a Sedilo, nell’Oristanese, e tra questi anche il parroco: così la Diocesi di Alghero-Bosa ha deciso di tenere chiusa fino a domani la Parrocchia di San Giovanni Battista, per consentire la sanificazione. A Sanremo un caso di Covid è stato segnalato ieri nella mensa del commissariato. E mentre il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, dopo una passeggiata serale nei luoghi della movida, scrive ai giovani su Facebook che “mettersi la mascherina non è da sfigati. È da sfigati contagiarsi e mettere a rischio la propria vita e quella dei propri cari”, un Comune dell’Ascolano, Offida, meno di 5.000 abitanti, delibera un rimborso di 15 euro per chi effettua il test sierologico e di 30 euro per chi si sottopone al tampone, tramite dei buoni da spendere nelle attività commerciali della città.

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