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Caos Covid, Zampa: "Serie A da sospendere". Poi chiarisce

Il sottosegretario alla Salute si augura che il torneo venga fermato.

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Caos Covid, Zampa: "Serie A da sospendere". Poi chiarisce Fonte: Getty Images

Si moltiplicano gli appelli alla sospensione del campionato di Serie A dopo il focolaio di Covid esploso al Genoa con 11 giocatori e tre persone dello staff tecnico positive al Coronavirus. In un intervento a Radio Capital, il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, si augura che il torneo venga fermato.

“Quando abbiamo stabilito i protocolli condivisi da tutti gli organi, il discorso è stato chiaro: con un numero così alto di positivi per coronavirus, il campionato va sospeso“.

E’ chiaro il messaggio che il Governo invia ai club di Serie A, che si incontreranno in giornata per decidere come muoversi (per ora sono a rischio Genoa-Torino e Juventus-Napoli). “Quando c’è un numero di positivi così alto non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare e soprattutto possono contagiare altre persone. Il protocollo sanitario è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio”. 

No secco alla presenza sugli spalti dei tifosi: “Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso”.

Qualche ora dopo in una nota la sottosegretaria ha chiarito: “Nel corso della mia intervista a Radio Capital ho detto che, in base al protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa. Saranno poi la Figc e le società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato: se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve”.

Martedì il virologo Crisanti aveva chiesto la quarantena per tutti i giocatori e i tesserati di Genoa e Napoli: “Per forza, non ci sono alternative e anche quelli del Napoli vanno messi in quarantena e sotto sorveglianza. Bisogna fare i tamponi a quelli Napoli adesso e tra due, tre giorni perché chiaramente se uno è contagiato in genere diventa positivo dopo due o tre giorni. Ci sarebbe da chiedersi perché venga derogata per il calcio una misura che invece viene applicata a tutti quanti gli altri. Quello che è accaduto è che durante l’allenamento la persona positiva ha trasmesso la malattia. La follia è non aver messo queste persone in quarantena in presenza di un positivo”.

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