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Arte regalata alla piazza grazie a manifesti abusivi

Simone Fulciniti
Arte regalata alla piazza grazie a manifesti abusivi

Sono le opere di sedici artisti livornesi che vogliono rimanere anonimi L’assessore: «Invito gli autori a collaborare con noi, la città ha bisogno di questo»

23 maggio 2020
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LIVORNO

Cosa ci fanno decine di opere d’arte affisse nello spazio riservato ai cartelloni pubblicitari? Questo si saranno chiesti quei livornesi che nelle ultime ore hanno avuto la fortuna di transitare da piazza della Vittoria, al secolo piazza Magenta. La risposta sta tutta nel genio labronico. E in una mission artistica che nella notte tra il 20 e il 21 maggio ha visto sedici tra grafici, pittori, fotografi e illustratori trasformare l’anonima area in un vero e proprio museo a cielo aperto. Il colpo d’occhio è incredibile. L’esecuzione affascinante. Un vero e proprio “attacco d’arte” di questo gruppo formato da livornesi molto conosciuti nel settore che preferisce rimanere nell’anonimato non tanto per una questione legale, quanto per evitare che «qualche nome possa volare più alto di un altro, in quanto la forza del progetto sta proprio nell’insieme, nell’unione di intenti». Ed è bello immaginarli, inventare prima, realizzare poi ed infine colpire, magari vestiti di nero, per confondersi nel buio della notte labronica ed evitare di essere scoperti prima del tempo. E fare in modo che Livorno si potesse svegliare con l’inatteso regale.

L’idea di sostituire i richiami promozionali con istallazioni variegate è un’altra di quelle meraviglie esplose nel contesto di un lockdown che poco si addice agli spiriti liberi. Insomma l’ignoto passante potrà approfittare di una circostanza unica, e, perché no, altri potranno organizzare una visita itinerante, tra il verde degli alberi e l’azzurro del cielo. Una task force raffinata che quindi non ha nomi, che si fonda sulla forza di un collettivo affiatato. Sulla voglia di creare, di confrontarsi col bello, di regalare spettacolo. Magari l’occhio più esperto ed allenato può riconoscere qualche inconfondibile mano, qualche traccia di stile usuale, un divertimento nel divertimento starà proprio nello scoprire i fantastici autori.

Le tematiche dei ‘manifesti’, sono le più disparate: c’è il cartellone di stampo cinematografico che pubblicizza un fantomatico film : Banana Virus, l’invasione degli sceriffi. C’è una foto in bianco e nero che raffigura alcune torri di compresse, con su scritto “ l’odore di cloro in pasticche, riempie l’arie di questa fortezza chiamata casa. Puliamo e ci amiamo”, “C’è l’immagine (fronte retro) di un signore incravattato che indossa una maschera antigas, ci sono suggestive rivisitazioni pop di capolavori famosi di Leonardo e Picasso. E non mancano ritratti di due livornesi straordinari quali Amedeo Modigliani e Piero Ciampi.

Un bel disegno con la didascalia ‘”La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili”, ed un'allerta per fare attenzione in inglese ‘Caution, covid 19 è come una guerra, stai in sicurezza fratello’. Ma “Io_manifesto”, questo il nome dell’evento, lascia terreno anche alla creatività. «Alcuni spazi - si legge in una nota a margine - sono stati volutamente lasciati liberi con un messaggio che suona come un vero e proprio invito per i passanti: “Tumanifesti, questo spazio è a tua disposizione per comunicare quello che vuoi”. Ora tocca a voi!».

Insomma se qualcuno volesse provare ad aggiungere una sua idea personale, una sua opera a questa prestigiosa colazione può farlo, la porta è aperta per tutti. Nessun riferimento quindi, nessun merito. L’applauso sentito va solo al cuore di un manipolo di creativi che non cede di un solo centimetro. Come tanti livornesi, anche l’assessore alla cultura Simone Lenzi è stato piacevolmente impressionato da questa sorpresa; e pur condannandola in parte, ha voluto sottolinearne con forza il potente segnale, medicina fondamentale per i tempi più cupi. E tende una mano agli artefici. «Invito l’autore o gli autori a contattarci - dice - per studiare insieme forme di collaborazione. La città ha bisogno di “attacchi di arte” come questo». Insomma si è spalancata una porta, adesso è interessante capire come e se i ragazzi vorranno accettare la proposta. Livorno aveva chiuso in battenti in una fase di grande fermento artistico, e li riapre con un colpo di scena. Coloro che si preoccupavano del fatto che la quarantena potesse aver spento il sacro fuoco dell’arte, sono serviti a puntino. —

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