La Corte d‘appello federale degli Stati Uniti ha annullato la condanna a morte di Dzhokhar Tsarnaev, colpevole di aver partecipato all’attentato del 15 aprile 2013 durante la 117esima edizione della maratona di Boston, considerata una delle corse più importanti al mondo. L’attentato ha causato la morte di due ragazze, di 29 e 23 anni, un bambino di 8 anni, e il ferimento di altre 264 persone tra cui diverse hanno subito amputazioni.

Dzhokhar Tsarnaev, all’epoca appena 20enne, con l’aiuto del fratello 26enne Tamerlan, fece scoppiare due bombe artigianali a distanza di 170 metri una dall’altra con un intervallo di dodici secondi nell’affollata Boylston Street vicino al traguardo della maratona. Gli ordigni consistevano in due pentole a pressione piene di polvere da sparo, bulloni, chiodi e pezzi di ferro, nascoste in precedenza dentro gli zaini lasciati vicino ai bidoni della spazzatura. L’effetto fu devastante.

Alcuni giorni dopo l’attentato, l’FBI identificò i due fratelli di origine cecena come autori della strage e diffuse i loro nomi e foto. Durante la loro fuga, uccisero un agente di polizia in seguito a un controllo. Tamerlan fu ucciso durante uno scontro a fuoco con la polizia, mentre Dzhokhar, che rimase gravemente ferito durante la sparatoria, fu arrestato il giorno dopo.

Nel 2015 è stato giudicato colpevole di tutti i capi d’accusa, e pur considerando le attenuanti per la sua giovane età, l’assenza di precedenti penali e per essersi dichiarato colpevole, il tribunale emise un verdetto di pena di morte per il crimine commesso. Le aggravanti riguardavano il fatto di aver commesso il reato in modo particolarmente atroce e crudele e di averlo pianificato e premeditato, oltre alla responsabilità di aver ucciso un bambino e la totale mancanza di rimorso. L’aver scelto la maratona di Boston poi come luogo dell’attentato lo ha reso suscettibile di atto terroristico.

Il movente dell’attentato è stato ricondotto alla radicalizzazione di matrice islamica dei due fratelli, peraltro già segnalati ai servizi segreti statunitensi nel 2009 dalle autorità russe. L’obiettivo era quello di punire gli Stati Uniti per il loro impegno militare nel portare avanti una cospirazione contro i musulmani in Iraq e in Afghanistan.

La nuova sentenza ha aperto vecchie ferite. La prima Corte d’Appello ha dichiarato che l’ergastolo è scontato, ma ha accolto la richiesta della difesa di avere una nuova giuria. La sentenza afferma che i giurati non sono stati adeguatamente “schermati” dagli intensi pregiudizi preliminari e troppo influenzati dall’indignazione locale sull’attentato e dalla pesante copertura mediatica durante il processo del 2015. Si dovrà di conseguenza tenere un nuovo processo più rigoroso per confermare o meno la pena di morte. Tsarnaev, oggi 27enne, è detenuto nella prigione federale Supermax di Colorado e lì trascorrerà i giorni rimanenti della sua vita, sia nel caso di esecuzione confermata sia in quello di morte naturale.

Il presidente Trump ha reagito di fronte l’annullamento della condanna a morte da parte della Corte d’appello federale, definendo la decisione ridicola: “A Boston, dove l’animale che ha ucciso così tante persone durante la maratona, hanno inviato la loro condanna per la pena di morte ai tribunali inferiori, quindi ne discuteranno a lungo”.