Confcommercio accusa "Mazzata per il turismo"

Il presidente Molesini scende in campo dopo le ultime disposizioni del Governo. "Avevamo da poco rialzato la testa, situazione paradossale"

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di Laura Lucente

"Luglio e agosto avevano riportato un po’ di ottimismo e dignità al commercio locale e ora siamo ripiombati in una condizione paradossale". È duro e preoccupato Marco Molesini presidente della Confcommercio di Cortona all’indomani della scelta del Governo di chiudere bar e ristoranti alle ore 18. "Ora la paura è che alcune serrande non si rialzeranno". Molesini fotografa la situazione ad oggi. "Durante l’estate avevamo avuto un turismo diverso dagli anni scorsi, ma ugualmente interessante. Molti gli italiani, alcuni dei quali non avevano mai visitato Cortona e ne erano rimasti favorevolmente colpiti. Magari un turismo più di prossimità che poteva darci ossigeno anche nella stagione invernale. Nonostante tutto non erano mancati visitatori europei. Ovviamente la mancanza dell’extra Ue, in particolare degli americani, aveva messo un po’ in crisi la macchina turistica. Vivevamo, però, nella speranza di essere usciti un po’ dal tunnel e che questa fase ce la saremmo lasciata alle spalle".

Secondo Molesini, nonostante l’assenza del turismo americano, la città se la stava cavando abbastanza bene. "Il weekend era una bella occasione per vedere il centro storico ripopolato anche da parte di persone che venivano da località vicine, come Perugia o Arezzo. I ristoranti e i bar riuscivano, seppur con tutte le difficoltà del momento, a tenere botta. Anche i numeri dei contagi erano contenuti. Non si segnalano ad oggi emergenze importanti e questa chiusura fa ancora più rabbia per questo. Aveamo fatto tutti la nostra parte per seguire le regole, ma non è bastato". La situazione non è rosea per nessuno. Se a bar e ristoranti viene imposta la chiusura, per gli altri negozi aperti la situazione resta comunque difficile. "Questa è una mazzata generalizzata", spiega ancora Molesini. "Anche chi resta aperto si trova difronte ad una città spettrale. È come se ci fosse stato imposto un coprifuoco alle 18". Una situazione che non riguarda solo il centro storico, ma anche frazioni di socialità importanti come Camucia già duramente colpiti in questi anni.

Il nodo chiusure è sotto stretta osservazione da parte dell’associazione di categoria. "Intanto alcune realtà della ristorazione hanno deciso di chiudere per tutto il mese di novembre. Il problema, infatti, sono anche le maestranze. Molti hanno preferito mandare i propri dipendenti in cassa integrazione e contenere i costi invece che farli lavorare per poche ore al giorno. Il rischio che ora anche il sabato e la domenica a Cortona non ci siano ristoranti aperti e questo scoraggi anche gli avventori abituali".