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Cosa cambia per le donazioni nel 2024?

21 Marzo 2024 | Autore:
Cosa cambia per le donazioni nel 2024?

Donazioni tra genitori e figli: una guida alla nuova sentenza sulla tassazione.

In un mondo dove le questioni fiscali possono sembrare un labirinto, una recente sentenza della Cassazione ha chiarito un argomento molto discusso: la tassazione sulle donazioni tra genitori e figli. Ma cosa significa esattamente questa sentenza per te e la tua famiglia? Più nello specifico, cosa cambia per le donazioni dal 2024? Andiamo a scoprirlo insieme, passo dopo passo.

Che cosa sono le donazioni informali, formali e indirette?

Immagina che un giorno tuo padre decida di regalarti una somma di denaro e che ti faccia un bonifico direttamente sul conto. In questo caso, si parla di donazione diretta informale.

Il Codice civile poi prevede che le “donazioni di non modico valore”, da individuare caso per caso in base alle possibilità economiche di chi fa la donazione e di chi al riceve, devono essere fatte dinanzi al notaio, con atto pubblico. In tale ipotesi, si parla di donazione formale.

Immagina, infine, che tuo padre voglia aiutarti a comprare la tua prima casa e che decida di darti i soldi da versare al venditore o che decida di pagare direttamente a quest’ultimo il prezzo. In questo caso, si parla di donazione indiretta.

Ma queste donazioni si pagano?

Fino a poco tempo fa, la risposta non era così chiara. Molte famiglie si chiedevano se queste operazioni di generosità dovessero essere “registrate” e quindi soggette a tasse. La buona notizia arriva con la sentenza n. 7442 della Cassazione, datata 20 marzo 2024, che ha chiarito molti dubbi. La Corte, contraddicendo quanto sino ad oggi predicato dall’Agenzia delle Entrate (si veda la circolare n. 30/2015), ha stabilito che le donazioni informali e indirette non sono soggette a registrazioni e quindi non scontano l’imposta di registro.

Se tuttavia la donazione è di valore superiore a 1 milione di euro, bisogna pagare:

  • l’imposta sulle donazioni pari al 4% sulla somma che eccede il milione di euro;
  • l’imposta di registro sull’atto notarile che, in questo caso, è obbligatorio.

La franchigia di 1 milione di euro si eleva a 1,5 milioni, se il donatario è portatore di grave handicap ai sensi della Legge 104/1992.

La sentenza della Cassazione spiegata semplicemente

La Cassazione ha specificato, in sostanza, che se le donazioni informali e indirette non vengono redatte per iscritto e avvengono informalmente (con un bonifico o con la consegna dei soldi in mano del figlio) non devono essere registrate ufficialmente e quindi non c’è neanche bisogno di pagare le imposte su di esse. È come se la legge dicesse: “Se non c’è traccia ufficiale, non possiamo chiederti di pagare le tasse”.

Esempi pratici per capire meglio

Se tuo padre ti dà 10.000 euro per aiutarti con l’acquisto della tua auto e non lo scrivete su nessun documento ufficiale, non dovrai pagare tasse su tale somma.

Se, invece, tuo padre paga direttamente al venditore l’auto che vuoi tu, senza che ci sia un contratto che lo dimostri, anche in questo caso non scattano le imposte.

In passato, la stessa Cassazione a Sezioni Unite aveva detto che, ai fini dell’esenzione dall’imposta di registro, l’atto di compravendita avvenuto con disponibilità del donante doveva dichiarare la provenienza del denaro; oggi invece ciò non è più necessario.

Ma allora quando si pagano le tasse?

L’imposta di registro su una donazione si paga solo se la donazione viene riportata per iscritto:

  • su una scrittura privata firmata dalle parti, quando queste vogliono volontariamente e spontaneamente registrare l’atto (di solito lo si fa per dare «data certa» all’atto e renderlo opponibile a terzi);
  • su un atto notarile.

L’imposta di registro scatta anche quando, durante un controllo fiscale, si dichiara di aver fatto una donazione di valore superiore a un milione di euro.

Quindi, che cosa cambia con questa sentenza?

Questa decisione rende le cose molto più semplici per le famiglie. Se prima c’era incertezza su come agire per non incappare in tasse non dovute, ora è stata fissata una linea guida chiara: se non c’è un documento ufficiale, non c’è tassazione.

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